Di Dott. Giuseppe Orlando
Infermiere – Perfezionato in Comunicazione e Giornalismo

Introduzione
Troppo attempati per la generazione Z, troppo giovani per quella Y.
Quando si tratta di attaccarsi addosso l’etichetta della propria identità generazionale, la decisione può essere conflittuale per uno zillennial (o zennial).

Zillennial
Sì, perché questo spartiacque poco esplorato e noto ha un nome tutto suo.
Classificata come una micro-generazione, quella zillennial si configura come una vera e propria minuscola generazione di mezzo tra quelle che hanno dominato la scena della Rivoluzione Digitale.
Nati tra il 1992 ed il 1998 [WGSN, 2020], i suoi appartenenti sono i figli degli anni 2000 e gli adolescenti e i giovani adulti degli anni 2010.
Cresciuti in un periodo storico di forte transizione culturale ed esplosione tecnologica, gli zillennial sono il prodotto di un universo i cui cambiamenti si sono susseguiti in rapida e costante successione fino ad oggi.
In un’era così particolarmente costellata di veloci e profondi mutamenti, è di fatto impensabile che un individuo nato nel 1981 abbia lo stesso sguardo sul mondo di uno nato nel 1996 (anni con cui si fa rispettivamente iniziare e finire la generazione del Millennio).

Generazione e Micro-Generazione
Una generazione è, in sociologia, il complesso di individui nati in un dato arco temporale – mediamente di 15-20 anni – del quale condividono valori, prospettive ed eventi che lo contraddistinguono.
Una micro-generazione, invece, è una generazione minoritaria che si inserisce a cavallo tra due generazioni, e che abbraccia un periodo di poco più di 5 anni.
Questi piccoli gruppi intergenerazionali costituiscono una peculiarità in quanto, poiché nati agli estremi di due coorti, sono fondamentali per comprenderne convergenze e divergenze, e le connessioni tra loro.

La Prima Generazione Digitale
Quello zillennial è un microcosmo transizionale che fonde in modo unico elementi di entrambe le generazioni che gli danno il nome.
Totalmente immersi nell’Era dell’Internet, gli zennial sono a tutti gli effetti i primi nativi digitali.
Pur conservando una chiara memoria del mondo prima della sua incontrastata affermazione, la notevole competenza digitale (circa il 59%) è l’insieme di conoscenze, abilità e processi che pone questa coorte in una posizione del tutto particolare rispetto alle generazioni precedenti.
Frutto delle circostanze di cui hanno preso presto cognizione, i nativi digitali posseggono una ‘congenita’ inclinazione all’uso degli strumenti tecnologici.
Strumenti che hanno influito grandemente non solo sul loro modo di agire ed interagire, ma anche di pensare.

Gli zillennial, infatti, esibiscono tendenzialmente un approccio condiviso alla tecnologia e, soprattutto, ad Internet.
La vita on-line della prima generazione digitale investe tutte le principali aree dell’esperienza umana.
Autodidatti, intraprendenti e pragmatici, interfacciandosi quotidianamente con questa nuova realtà, gli zillennial sono al contempo produttori e consumatori delle proprie e delle altrui identità digitali.
In queste estensioni virtuali di sé, sono stati incoraggiati a coltivare connessioni, a condividere esperienze, informazioni e nozioni, a confrontarsi con una vastissima moltitudine di utenti.

Tale contesto ha fatto sì che la società, con a capo proprio gli zennial, evolvesse verso nuovi paradigmi.
I mezzi di comunicazione più tradizionali – carta stampata, posta, radio, telefono, televisione – sono stati tutti ridefiniti o addirittura sbaragliati da Internet e dalla tecnologia.
I nativi digitali sono stati cruciali nell’accelerarne il processo, dando vita a nuove forme di interazione attraverso messaggistica istantanea, posta elettronica, telefonia Internet o ancora blog, forum e social network, solo per citarne alcune.

Essere in Rete per questi utenti (e quelli delle generazioni successive) va oltre la conoscenza di persone lontane e vicine, all’instaurazione di nuove relazioni sociali ed al mantenimento delle stesse.
Significa anche commerciare, confrontarsi, documentare, informare ed informarsi, intrattenersi, investire, viaggiare e perfino lavorare e studiare.
Il tutto con facilità e naturalezza estreme rispetto a chi, fino a pochi decenni fa, muoveva i propri passi su strade esclusivamente analogiche.

Una Considerazione Personale
Sebbene non consideri essenziale incasellarmi a tutti i costi nell’una o nell’altra generazione, trovo divertente ed utile osservare e riconoscere dei tratti comuni con i miei contemporanei.
Classe 1992, e perciò incluso tra gli zillennial da diversi autori e sociologi, non devo andare tanto lontano per rivedere in me caratteristiche di entrambe le generazioni in questione.
Ma è vero che forse non sento di appartenere pienamente a nessuna delle due.
Per esempio, affrontando l’argomento da un angolo prettamente tecnologico, mi perdo nel momento in cui ascolto qualcuno parlare di MySpace allo stesso modo in cui si perdono i membri della generazione Z quando mi ascoltano parlare di MSN Messenger (che usavo per messaggiare con amici, compagni di scuola e parenti).

Non sono figlio di Netlog, e tanto meno lo sono di TikTok, ma sono nato e cresciuto con Internet e la tecnologia, e sono cambiato nel tempo insieme a questi.
Mi ritrovo effettivamente a metà.
Dalle VHS ai DVD, per passare a YouTube ed allo streaming;
Dai blog e forum alle amate-odiate piattaforme di social networking più celebri, quali Facebook, il buon vecchio Twitter (oggi “X”) ed Instagram;
Dalla PlayStation ad Habbo, Metin2 ed altri MMORPG;
Dai primissimi iPhone ed iPod, fino alla recente sepoltura di quest’ultimi;
E per concludere, anche se potrei continuare ad oltranza, l’indimenticabile Windows XP con i suoi intramontabili sfondi.

La mia impressione è che ho avuto la fortuna (con i miei coetanei) di percorrere un sentiero, breve e rigoglioso, tra una sorta di Vecchio e Nuovo Mondo.
E di aver goduto della parte migliore che i millennial avevano da offrire mentre si gettavano le fondamenta per i prossimi a venire.



Riproduzione Riservata ©
Vietate la copia e la ripubblicazione (parziale o totale) di questo articolo, se non espressamente concesso dall’Autore.

Approfondimenti, Fonti e Letture Suggerite

  1. Chang C.-W., Chang S.-H., The Impact of Digital Disruption: Influences of Digital Media and Social Networks on Forming Digital Natives’ Attitude, SAGE Open, 2023; 13 (3): 1–10
  2. Prensky M., Homo Sapiens Digital: from Digital Immigrants and Digital Natives to Digital Wisdom, Innovate: Journal of Online Education, 2009; 5 (3): 1–9
  3. Karim S., A Comparison of the Media Consumption Habits of Gen X, Gen Y and Gen Z,
    Allana Management Journal of Research, 2019; 9 (2): 1–5
  4. Napoli C., Zennials: the In-Between Generation, WGSN, 2020
  5. Childers C., Boatwright B., Do Digital Natives Recognize Digital Influence?
    Generational Differences and Understanding of Social Media Influencers,
    Journal of Current Issues & Research in Advertising, 2020; 42: 425–442

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *